Bahok di Akram Khan

Lo scorso 14 Luglio stavo rientrando a casa in macchina, erano circa le sette di sera, la radio era accesa ma la mia testa era sintonizzata all'interno, a pensare alla lunga chiaccherata che aveva occupato tutto il mio pomeriggio.
Profonde conversazioni con una persona a me cara dove un 'insegnamento mi era arrivato: "Tutti i giorni siamo chiamati a fare qualcosa".
Era arrivata la mia chiamata di quel momento.
Cosi' ho pensato quando ho sentito alla radio l'annuncio di uno spettacolo che da tempo volevo vedere e che ci sarebbe stato appena due ore dopo.
Si trattava di Bahok del coreografo anglo-bengalese Akram Khan. Non potevo crederci. L'entusiasmo saliva nei miei nervi.
Appena arrivato a casa ho cercato la strada, ho preparato le cose che mi servivano e sono partito per Bologna.
Questo quello che mi aspettava:



BAHOK
di Akram Khan
AKRAM KHAN COMPANY / BALLETTO NAZIONALE DELLA CINA

Akram-Khan-Bridge

"Per i nomadi, la casa non è un indirizzo; la casa è tutto cio' che portano con loro" ( John Berger)

 

 

-Mi ricordi molto un vecchio che ho conosciuto una volta.
-mi racconto' una bellissima storia sulle origini.
-mi disse che ognuno deve conoscere le sue origini, perche' da li che tutto ha inizio.
………………………
-quel vecchio venne da me con quella bella storia sulle origini, e io non so nemmeno dove sta casa mia

 

bahok5
bahok6

 


SEI PERDUTO?
SEMBRI PERDUTO
DOVE STAI ANDANDO?
TI RICORDI
È NEI TUOI DOCUMENTI?
ARIA
ACQUA
FUOCO
TERRA
CHE COSA TI PORTI?
CORPO
RICORDI
CASA
SPERANZA
CASA

 

"L'idea per questo progetto e' partita da una mia esperienza personale che ho avuto in Giappone. Ero in ascensore e credo ci fosse una conferenza, tipo una conferenza mondiale, sali' una donna giapponese, indossava un bellissimo kimono , poi sali' un signore africano, indossando un abito tradizionale africano, e poi un ragazzo americano in vestito a giacca, c'era altra gente, ma cio' che fu interessante fu che quando le porte si chiusero prima di tutto non c'era musica cosi' il silenzio divento' imbarazzante perché nessuno parlava e c'erano come mura tra di noi, mura invisibili. Costruiamo mura per proteggere noi stessi.
Mentre salivamo, era un edificio molto alto, l'ascensore si fermo', eravamo bloccati. Pensai adesso che succede?
La signora giapponese fu la prima a parlare, ma parlo' in giapponese.
Stavamo cercando di comunicare, nella crisi la comunicazione incomincio'.
Stavamo tutti cercando di aiutarci l'un l'altro, incominciando a capirci, a comunicare per vedere come potevamo superare la cosa.
Piu' tempo aspetti , piu' l'immaginazione corre, cosi' arrivi a pensare "queste sono le ultime persone che vedro"
In qualche modo eravamo tutti estranei ma a causa della crisi diventammo una famiglia, in qualche modo".
Akram Khan

 


bahok

 

AKRAM KHAN, coreografo di origini bengalesi, nasce a Londra nel 1974.
Il suo primo approccio alla danza avviene a sette anni quando la madre lo incoraggia a prendere lezioni di Kathak, danza tradizionale indiana ( dal sanscrito Katha, storia e kathaka, colui che narra una storia).
All'eta' di 20 anni Akram incontra per la prima volta la danza contemporanea.
L'incontro dei due stili (indiano e contemporaneo) e' cio' che costituisce le fondamenta del suo lavoro.
Nell'agosto del 2000, all'eta' di 25 anni, fonda la sua compagnia che in questi otto anni ha portato i suoi spettacoli nei teatri piu' importanti di tutto il mondo.

 

akramkhan
In risposta alla domanda Quando crei i tuoi nuovi lavori, cos'e' che hai in mente?
Akram Khan dice: a. Purezza b. Semplicità c. Onestà



WWW.AKRAMKHANCOMPANY.NET