gufo sul ramo.

Sono una mamma e ho cresciuto due ragazzi , uno adesso è un uomo ormai e l’altro è ancora bambino.

Qualche sera fa a tarda ora, stavo per andare a dormire che mi accorgo che il mio piccolo Mirco ancora non dorme, vedo muoversi le coperte e scorgo i suoi occhi fissarmi nel buio.
Non vuole chiamare ma io l’ho già sentito.
Allora vado a vedere. Lui non riesce a dormire e mi dice che la notte è tanto buia quella sera, e i suoni sono misteriosi e si sente tanto solo. Anche il gatto che di solito indugia ai piedi del suo letto non è venuto, è perso chissà dove, forse dal fratello, che dorme in mansarda sotto l’abbaino. Avrebbe voluto quindi che io restassi con lui .
Allora mi sono seduta sul letto al suo fianco e mi sono ricordata di quella volta che da bambina andai nel bosco nella Val di Fassa in campeggio con le guide e gli scout e ho cominciato a raccontare…

Avevamo messo le tende al pomeriggio in una radura al centro di un boschettoe dopo la cena intorno al fuoco ci eravamo avvolti nei sacchi a pelo, che non erano morbidi e caldi come i letti di casa. Passato il primo momento di eccitazione eravamo in attesa del sonno e in ascolto.
Anche quella notte era stata nera e misteriosa . Fuori c’erano ombre strane e rumori stregati, ogni tanto gridava un gufo.
Sotto di noi ad ogni movimento erano scricchiolii degli aghi di pino, rami e foglie secche.
Era la prima volta per me e avevo paura, rabbrividivo in silenzio. In tenda con noi ragazzi c’era il capo scout, piu’ grande, a cui non era sfuggito il nostro timore, così sorridendo ci aveva detto:

- Non dovete aver paura gli alberi del bosco ci proteggono come un tetto mentre stiamo dormendo, forza cantiamo un’ultima canzone..-

Terra di betulla,
casa del castoro,
là dove errando va il lupo ancora.
Voglio tornare ancoral mio bel lago blu.

Bundidi aidi
bundidi aidi
bundidi aidi bu.
Bundidi ai
dibundidi aidi
bundidi aidi bu.

La mia canoa
scivola leggera
sulle lucenti vie
del grande fiume.
Voglio tornare ancora...

A bassa voce per non ridestare nessuno delle tende vicine.

Io che ero vicina all’entrata della tenda e ne approfittai per guardare fuori.In alto fino alla cima degli alberi piu’ alti e oltre.
E pareva davvero che si ergessero maestosi a formare una cupola sulla nostra radura. Una brezza leggera muoveva le fronde ed improvvisamente il buio non era piu’ così buio perché mi accorsi che distinguevo i contorni e le forme. Lassu il cielo, dove vedevo luccicare stelle tremolanti .

milva-campeggio.



Un alito d’aria mi colpi il viso e penetrò dentro di me percorrendo tutto il mio corpo. Mi ritrassi dentro la tenda raggomitolandomi nelle coperte che ormai si erano scaldate, il torpore del sonno mi stava raggiungendo.
Sentivo ancora il gufo ma questa volta la sua voce era ovattata e mi sembrava una canzone della buona notte.

Buona notte anche a te

E mi addormentai nella notte nera ormai amica.

Abbasso lo sguardo ecco ora dorme anche Mirco, sento il suo respiro leggero.
Forse sta sognando di essere nel mio bosco sotto le stelle.

Milva

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Gruppo Scout Carpi 4
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