re_regina. C’erano una volta un Re e una Regina
Il Re era bravissimo in tutte le cose che faceva, qualsiasi cosa facesse gli veniva sempre bene.
Si occupava contemporaneamente di almeno tre cose alla volta: mentre rispondeva al telefono e parlava a un capo di stato, lucidava con cura i suoi arnesi da giardinaggio e riusciva persino a leggere le lettere che gli ambasciatori gli porgevano.
Ma aveva un difetto,un grande difetto per alcuni e un pregio per altri:
trovava sempre il pelo nell’uovo!
Per questo voleva sempre preparare lui la frittata, di cui era golosissimo!

Quindi la sera si recava in cucina e prendeva le uova che la Regina quotidianamente raccoglieva personalmente nel pollaio, lavava sotto il rubinetto,asciugava e metteva nel cestello regale.
Ma il buon Re ogni volta trovava il pelo!!!
Appena questo accadeva, cominciava a brontolare:
‘’Ma cosa gli dai da mangiare alle galline? Non hai lavato bene le uova!!’’



La Regina, al sentire tutti i giorni queste cose, stava male!
Era forse questa la ragione per la quale, ogni volta, le cresceva la barba!
Non potendosi presentare ai Sudditi con la barba, era così obbligata a recarsi da un suo barbiere di grande fiducia perché sapeva mantenere il segreto.
C’era un ‘ma’: il barbiere contava ormai 90anni! e la Regina temeva che, nonostante la sua volontà, non sarebbe vissuto a lungo. Si mise quindi alla
ricerca di un nuovo esperto barbiere, capace di mantenere il segreto!


Chiese allora alla sua ancella se conoscesse qualcuno che fosse in grado di risolverle il problema.regina_barba
L’ancella rispose: ‘’In fondo alla via dei glicini, nell’ultima casina a destra, ci abita una mia cugina, che forse sa come aiutarLa mia Regina’’
La Regina allora vi si recò, tutta imbacuccata per non farsi riconoscere, bussò alla porta.
Venne ad aprire la cugina, una donnina molto avvenente, però anch’essa con la barba! La regina non sapeva come affrontare il discorso e, parlando per metafore ed allusioni, chiese come si facesse a tagliare l’erba e a non permettere più che questa ricrescesse.
La donnina però non capì e pensò: ‘’Questa è tutta matta,che le vada a chiedere ad un giardiniere queste cose!’’
Fortuna volle che casualmente passasse di lì un’altra cugina di quinto grado, abitante in un regno lontano, dove si faceva molta meditazione e si cercava l’origine delle Cose.
La Regina vide negli occhi di questa persona il cuore che emanava amore.
Il suo viso era contornato da una strana luce per la quale la regina non aveva spiegazioni, ma di cui sentiva potersi fidare ciecamente.
Decise quindi di raccontarle, appartatamente, di tutto ciò che le succedeva e della sua disperazione.
La cugina di quinto grado, guardandola dritta negli occhi, le disse:
‘’Non preoccuparti eccessivamente, quando sentirai il Re brontolare pensa solamente a 7 cose che ti piacciono, che ami, non importa che siano costose e preziose. Dopo avrai le risposte ai tuoi malanni’’

La Regina se ne tornò a casa contenta. Quella sera il Re si mise a preparare la frittata…e, come al solito, iniziò a brontolare.
La Regina immediatamente cominciò a pensare alle 7 cose che le piacevano:


. la sua cucina con i pensili bianchi
. il posacenere comprato ad una gita romantica con suo marito
. l’asciugamani regalatole da sua sorella
. il soprammobile in cristallo trovato per strada
. il paio di pantofole comode che il Re le aveva regalato per il compleanno
. la musica che ascoltava sempre come sottofondo alla lettura di un libro
. il laghetto popolato da cigni bianche e neri.

 

regina_ciliege.




Appena ebbe finito di pensare alle 7 cose che le piacevano le sfuggì lo sguardo fuori dalla finestra e vide un albero di amarene, a cui il vento
faceva danzare le foglie verdi e quando le foglie si sollevavano scoprivano rosse amarene!
Rimase così colpita da questa vista, che le venne l’illuminazione, la risposta alla sua pena:

‘’Il Re che ha creato tutto questo mica si lamenta del pelo dell’uovo, mica si lamenta se qualche volte mi scordo la luce accesa.
Il Re che ha creato tutto questo mica mi chiede niente!
Se non di godere della bellezza del suo creato, dei colori, dei profumi, dell’acqua, del vento’’
Così un sorriso le illuminò il viso. La sua aura ora risplendeva come quella della cugina di quinto grado
e soprattutto ora la barba non le cresceva più!

Mauro Trenti