il volo della farfalla

WHAT’S YOUR TREE:

IL VOLO DELLA FARFALLA.

Spesso mi ritrovo a parlare di What’s your tree;  chi mi conosce e frequenta la mia libreria sa che sono fatta così, quando inizio con la frase “mai sentito della storia di Julia Butterfly Hill?” pensa, ecco che ci risiamo! 

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Parlo per un po’ tentando di chiarire cosa è What’s your tree e inesorabilmente mi faccio trascinare dalla mia passione, più che dalla spiegazione vera e propria e  lo sventurato che si trova ad ascoltarmi mi chiede: “Cos’è What’s your tree?”


Cos’è What’s your tree? la risposta è molto semplice..
What’s your tree sono io, siamo noi, sono gli altri interconnessi con noi, sono gli alberi, gli animali,  è la nostra essenzialità, messa al servizio del mondo.


Circa un anno fa,  grazie ad un articolo scritto su Terra Nuova ho potuto conoscere la storia di Julia, una ragazza ventitreenne che a un certo punto della sua vita si è trovata coinvolta in un’azione di disobbedienza civile, per salvare le sequoie millenarie della California, destinate all’abbattimento selvaggio da parte della Pacific Lumber/Maxxam Corporation.

 

Julia si trovava in viaggio con il suo zaino, con la voglia di visitare luoghi con radici spirituali profonde; questo la portò ad inoltrarsi nel Grizzly Creek State Park per vedere le sequoie giganti della California.  Quello che vide, prima le aprì il cuore,  data la bellezza imponente delle sequoie e poi la mise davanti ad uno spettacolo terrificante: il disboscamento selvaggio. Lei non sapeva nulla di ambientalisti, proteste, manifestazione, disobbedienza civile,  ma quando sentì la richiesta : ”C’è bisogno di gente che occupi Luna; qualcuno vuole occupare Luna?” alzò immediatamente la mano urlando “Io, vado io” sapendo solo di essere disposta ad apprendere qualsiasi cosa necessaria per salvare la foresta. Nessun pensiero, solo una mano alzata e una determinazione profonda, quella che lei definisce una “scelta senza scelta”.

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Anche noi a volte ci troviamo davanti a questa “scelta senza scelta”, ci sentiamo una forza dentro, che ci spinge a fare delle cose senza valutare le conseguenze che possono in alcuni casi metter a repentaglio la nostra sopravvivenza. Basta pensare a chi si getta in un fiume in piena per salvare un'altra persona che sta affogando o chi  senza rendersene conto si trova a difendere i diritti di un perfetto sconosciuto vezzeggiato da altri. Una forza meravigliosa, che parte direttamente dal cuore e che ci fa dire  per esempio “questa è la terra in cui sono nata e fino a quando io sarò qui, questa centrale non verrà costruita!”.


Immaginate se questa spinta, questa passione senza nome, difficile da riconoscere ed a volte da accettare,  diventasse parte attiva di voi, se la nostra vita e le nostre azioni avessero come motore proprio questa forza.  What’s your tree è nato per questo: innanzitutto per aiutarci a scoprire il nostro scopo inteso come essenza (io sono…) per poi darci la possibilità di metterci in gioco nel gruppo,  donare forma allo scopo e trovare  il nostro albero.
La magia di questo percorso è data dal gruppo:  la condivisione , il confronto e la scoperta alla fine che gli alberi si assomigliano e che l’unione può aiutare a realizzare un albero comune.
Un'unica direzione che punta al Nord Magnetico, con una forza di attrazione tale da renderci determinati e difficilmente influenzabili.

All’interno del gruppo di cui faccio parte abbiamo scoperto che molte cose ci accomunano; evidenziando le diverse caratteristiche e peculiarità personali,  siamo in grado di creare un team: chi sa scrivere, chi formare rete, chi organizzare, chi alleggerire le tensioni, chi sorridere, chi danzare, chi avere nella consapevolezza della praticità l’arma vincente. Una squadra insomma,  appassionata e volenterosa di trovarsi per parlare di proposte concrete.

 

Leggendo il libro di Julia “La ragazza sull’albero” quello che mi ha colpito e che mi ha emozionato, è il fatto che i protagonisti della sua storia sono la paura e la passione. Ogni giorno della permanenza su Luna, come dice lei,  “è stato fatto di paura e dubbi”: solo quando ha imparato a diventare flessibile come l’albero che la ospitava e a lasciare andare il suo orgoglio e la sua forza fisica, ha potuto capire  il significato e l’importanza delle sue azioni. Lei doveva fare qualcosa per salvare Luna e questo avrebbe significato  accettare la paura e la rabbia, l’impotenza e il dolore trasformandoli in potere di azione. Ha pianto, ha urlato, ha desiderato di scendere, ma ha permesso che Luna le parlasse e che le insegnasse la sua vita da albero, la sua capacità di resistere per millenni e la sua sofferenza silenziosa verso le piante abbattute vicino a lei. Hanno provato in vari modi a farla desistere dal suo atto, arrivando a mettere a repentaglio la sua vita, ma hanno sottovalutato la sua capacità di adattamento e la sua volontà di trovare un linguaggio comune e pacifico per portare avanti le trattative.

What’s your tree è anche questo: all’inizio vengono messi di fronte le cose che ci fanno emozionare positivamente e le cose che ci provocano rabbia o fastidio e il nostro modo di reagire a tutto questo; il passaggio successivo ci porta a chiederci “ma io dove sono sentendo queste cose?”  e scoprire che, in realtà, sono le facce della stessa medaglia e che riconoscendo questo, i nostri desideri di cambiamento possono diventare concreti. Io stessa mi sono permessa di osservarmi da più direzioni e rispecchiandomi nei miei compagni di cammino, ho compreso di voler collaborare con il gruppo per nutrire un albero gigantesco, quello della vita.

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Il percorso di What’s your tree prevede sette incontri che prendono spunto da un manuale creato da Julia, e da un gruppo di  psicoterapeuti, insegnanti, ambientalisti in oltre due anni di lavoro e ricerca. Esso rappresenta semplicemente una traccia da seguire,  ma lascia al capogruppo piena libertà di adattare attività e testi al gruppo che sta guidando. E, in What’s Your Tree, chiunque può condurre un gruppo, non ci sono limiti, ma solo la voglia di trovarsi a discutere sullo stato del mondo attuale e su ciò che anche piccoli gruppi come quelli che stanno nascendo possono fare. Ogni capogruppo ha la possibilità di mettere a disposizione degli altri le sue risorse, rendendo unico il viaggio, collaborando concretamente alla riuscita del gruppo,  arrivando a una trasformazione comune. Impossibile iniziare il percorso e portarlo a termine rimanendo la stessa persona di prima. Tutto questo avviene naturalmente e non necessariamente le azioni compiute devono essere così eclatanti come quelle fatte da Julia. Consideriamo il fatto poi che in Italia e nel mondo stanno prendendo forma numerosi gruppi di What’s your tree: un futuro di collaborazione e scambio internazionale, di fratellanza e solidarietà con una potenza unica, dettata dall’amore per la natura.

Chi decide di regalarsi questa esperienza deve sapere che una nuova luce di cambiamento sta per colpire la sua vita e attraverso questo articolo mi piacerebbe trasmettervi questo: si incomincia con la curiosità e il dubbio, si prosegue con lo scetticismo condito sempre dall’interesse, si gioca con la possibile magia di vedere realizzato un desiderio e poi si impara a mollare la presa... e tutto comincia ad accadere... Si iniziano a fare delle cose pratiche molto semplici, tipo chiudere il rubinetto dell’acqua mentre ci si lava i denti (non datelo per scontato!) osservare i rifiuti prodotti per recuperare il riciclabile, mangiare lentamente, ecc.
Le parole e le polemiche hanno fatto il loro tempo, occorre iniziare ad ascoltare la natura che ci richiama alla sua bellezza profonda e meravigliosa, tale da regalarci quotidianamente momenti di stupore.
E cosa c’è di più bello nel farlo insieme ad altre persone?

Ecco, questo è What’s your tree, quindi amici non vi resta che iniziare il percorso, fosse anche solo per curiosità!!!

 

Barbara Bertaina Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Milena Fraccari, responsabile nazionale del progetto WYT, portavoce di
Julia Butterfly Hill in Italia    mail:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.