FARID AL-DIN ATTAR

In una lettiga a dorso di cammello, Zubayda andava in pellegrinaggio con i migliori auspici. Una ventata di colpo scoperchio' la lettiga mostrando il volto della donna: un sufi che passava di li prese a gridare tanto convulsamente che nessuno potè farlo tacere.

A quella scena, Zubayda disse sottovoce al sevo: "Liberami tosto da quel suo clamore, dovesse anche costarmi molto ". Il servo eseguì l'ordine offrendo al sufi un sacco d'oro. Ma il sufi non accettà. Solo quando i sacchi arrivarono a dieci, egli si placò

Ora aveva dieci sacchi d'oro; non si udivano piu le sue grida nè i suoi lamenti di dolore

Zubayda, vedendo che nel suo intimo il sufi si era allontanato dal mistero dell'amore, ordino al servo di legarlo e bastonarlo fino a spezzargli tutte le ossa.
Il sufi si lamentava: "Cosa ho mai fatto per ricevere tutti questi colpi?". Zubaya rispose: "O menzognero innamorato di te; cosa avresti mai potuto fare oltre cio che hai fatto? Professavi amore per un essere quale io sono, ma quando hai visto l'oro hai subito smesso di amarmi. Da capo a piedi sei tutto pretesa; pretesa senza senso. Avresti dovuto cercare me, ma non l'hai fatto; ‚ da questo che riconosco quanto tu sia vile. Se mi avessi cercato, tutto il mio oro ed argento, tutti i miei possessi, tutto sarebbe stato tuo; ma dal momento che mi hai venduta, io ora punisco il tuo ardire.
Avresti solo dovuto cercarmi, o ignorante, e tutto in un attimo sarebbe stato tuo."