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DIDO and AENEAS

musica di Henry Purcell

Opera in prologo e 3 atti su testo di Nahum Tate

AKADEMIE FÜR ALTE MUSIK BERLIN
direzione e ricostruzione Attilio Cremonesi

regia e coreografia SASHA WALTZ



Dido and Aeneas è l’opera più celebre del compositore inglese Henry Purcell, su testi di Nahum Tate, rappresentata per la prima volta in Inghilterra il 10 dicembre 1689 a Chelsea, Londra.
L’opera, divisa in tre atti, è ispirata al libro IV dell'Eneide di Virgilio che racconta il tragico amore tra Enea, protagonista del poema, e Didone, regina di Cartagine.
La regina si dimostra molto generosa e disponibile nei confronti dell'eroe troiano e dei suoi compagni, accogliendoli nella sua reggia. Grazie a Cupido tra i due nasce un profondo sentimento d'amore ma Enea per volere del fato dovrà partire e lasciare l’amata per seguire il proprio destino di fondatore della città di Roma.
Didone non potendo più vivere senza l’amato eroe deciderà di togliersi la vita.

 

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Il primo atto si svolge nella reggia, dove Belinda, la confidente di Didone, esorta la regina a seguire i propri sentimenti verso l’eroe troiano, mentre il personaggio della Seconda Donna sottolinea i rischi politici di un simile legame.
L'arrivo del nobile ospite, accompagnato dal suo seguito e in tutta la sua folgorante bellezza, chiude il primo atto in un'atmosfera serena.
Nel secondo la Maga svela il suo progetto di vendetta contro l'odiata Didone e s'impegna a favore del volere del fato, che ha già stabilito la partenza di Enea per le coste italiche. In un boschetto, dove si svolge una caccia, Belinda celebra il paesaggio e la stessa Diana ma la Seconda Donna evoca un triste presagio di morte e sventura. L'arrivo di un temporale incupisce gli animi di Didone ed Enea mentre un elfo, con le sembianze del messaggero di Giove, Mercurio, ordina al principe troiano di partire.
Il terzo atto vede l'euforia dei marinai, pronti a salpare, e la soddisfazione delle due Streghe e soprattutto della Maga che, novella Giunone, gioisce delle sventure dell'eroe troiano. Dopo una conversazione con Belinda, nella quale Didone confessa la consapevolezza dell'inevitabile fine del rapporto, la regina ed Enea hanno un ultimo incontro in cui, a differenza di quanto accade nell'Eneide, l’eroe cerca di giustificarsi incolpando il volere divino e si dichiara pronto a disubbidire.
Didone rifiuta l’irragionevole gesto e lo accusa d’ipocrisia e slealtà. Sarà lei a lasciarlo e, una volta congedato l'amato e salutata Belinda, si uccide.
In un coro conclusivo gli Amori promettono di vegliare in eterno sull'infelice regina.

 

 


SASHA WALTZ è nata l’8 marzo 1963 a Karlsruhe (Germania).
Figlia di un architetto inizia a studiare danza alla scuola di Waltraud Kornhaus come allieva di Mary Wigman.
Dopo aver conseguito dal 1983 al 1986 una formazione presso la School of New Dance Development di Amsterdam, si trasferisce per un breve periodo a New York, dove danza in gruppi dell'avanguardia americana con coreografi come Pooh Kaye, Yoshiko Chuma, Lisa Kraus.
Rientrata in Europa collabora con diversi coreografi, artisti e musicisti (tra i quali Laurie Booth, Tristan Honsinger, Frans Poelstra, Mark Tompkins, David Zambrano) creando le sue prime coreografie.
Nel 1992 come artista residente alla Künstlerhaus Bethanien di Berlino sviluppa una serie di progetti interdisciplinari d’improvvisazione chiamati “Dialogue”. L’anno successivo, nel 1993, fonda con Jochen Sandig la compagnia Sasha Waltz & Guests.
Da allora più di 150 danzatori ed artisti, provenienti da 25 diversi paesi, hanno collaborato o preso parte alle creazioni artistiche del gruppo. È di quegli anni il progetto Travelogue-Trilogy di cui fanno parte le coreografie “Twenty to eight” (1993), “Tears breakfast” (1994) e “All ways six steps” (1995). Nel 1996 apre a Berlino un nuovo centro per la produzione per il teatro e la danza contemporanea: Sophiensaele.
Qui nascono “Allee der Kosmonauten “ (1996), “Zweiland” (1997), ”Na Zemlje” (1998) e Dialoge `99/I. Lavori che la impongono come uno dei talenti più interessanti dell'ultima generazione del Tanztheater mitteleuropeo. Dal 1999 al 2004 fa parte della direzione artistica dello Schaubühne am Lehniner Platz di Berlino, continuando a proporre nuove creazioni, tra cui "Körper" (2000), "S" (2000), "nobody" (2001), "Insideout" (2003) e "Impromptus" (2004). Alla fine di questi cinque anni la compagnia ritorna indipendente sempre con base a Berlino.
Nel 2005 realizza "Gezeiten" e “Dido & Aeneas” di Henry Purcell, prima Opera della coreografa. Come membro della Fondazione Radial Sasha Waltz avvia un nuovo centro berlinese d’insegnamento e produzione per la danza, la musica e le belle arti: Radialsystem V. Nel 2007 presenta due nuove coreografie che uniscono musica e teatro: “Medea” sull’opera “Medeamaterial” di Pascal Dusapin, testo di Heiner Müller e “Roméo et Juliette” di Hector Berlioz, per il Ballet de l’Opéra National de Paris.

 

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