Celeste Dandeker, giovane danzatrice professionista del London Contemporary Dance Theatre, a 22 anni cade sul palcoscenico durante uno spettacolo subendo così un danno alla spina dorsale che la obbliga su di una sedia a rotelle e le impedisce di danzare. Nel 1990, sedici anni dopo, un suo ex-coreografo, Darshan Singh Buller, convince Celeste a danzare di nuovo, anche se sulla sua sedia a rotelle, per il film prodotto dalla BBC “The Fall”. Celeste Dandeker ritrova il desiderio di danzare.
Incontra il coreografo ed educatore Adam Benjamin ed insieme tengono alcuni workshops di danza per disabili. All’inizio non c’era alcuna intenzione di creare una compagnia, gli incontri erano semplicemente un esperimento per vedere che cosa potevano fare i danzatori diversamente abili. Ma il risultato fu la nascita della Candoco Dance Company nel 1991.



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CANDOCO, CAN DO COMPANY, COMPAGNIA DEL SI PUÒ FARE


La Candoco Dance Company è una compagnia inglese di danza contemporanea che integra nei suoi spettacoli danzatori disabili e non disabili. Scopo della Candoco è di riuscire a spostare i confini della danza contemporanea e cambiare la concezione delle persone su cosa è la danza e su chi può danzare.



CANDOCO HA REINVENTATO I CONFINI DELLA DANZA DIMOSTRANDO CHE LA VIRTUOSITÀ NON È RELEGATA AL CORPO ABILE”
Judith Mackrell, The Guardian

 

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Candoco è la prima e più importante compagnia di questo genere nel Regno Unito. In questi anni sono stati commissionati lavori ad una grande varietà di coreografi spingendo ogni volta i danzatori in nuovi territori e raggiungendo ogni volta un altissimo livello artistico e tecnico. Ciò ha permesso alla compagnia di portare i suoi spettacoli in tourné nel Regno Unito (con approssimativamente venti date ogni anno) e all’estero, visitando più di cinquanta paesi tra Europa, America, Australia, Africa ed Asia.
Certamente non si può ignorare il fatto che la Candoco sia composta da danzatori disabili, e che un corpo disabile non potrà mai emulare ciò che fa un corpo abile. Ma la chiave sta nel fatto di trovare per ogni danzatore non abile il proprio personale linguaggio nel movimento.
Anche la fondatrice della compagnia Celeste Dandeker all’inizio si chiese se quello che veniva creato poteva chiamarsi danza. La risposta le arrivò quando vide un passo a due danzato da un danzatore disabile e uno normodotato. I movimenti erano così belli ed intensi che non vi erano dubbi che ciò che stava accadendo fosse danza.



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Accanto al lavoro performativo la compagnia è impegnata in un importante programma educativo che coinvolge i danzatori e un gruppo di artisti associati, per promuovere sul territorio l’insegnamento della danza alle persone con disabilità fisiche. La compagnia è sempre impegnata nell’offrire strade alternative per quei disabili che vogliono seguire un training professionale.

Cos’è che spinge i danzatori abili ad unirsi alla Candoco? Celeste Dandeker risponde che tre sono le ragioni:la qualità delle performances, l’apertura e l’unicità del modo di operare della compagnia e la sua alta reputazione.


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“NELLO SPORT C’È COMPETIZIONE, NON È POSSIBILE CHE DISABILI E NON DISABILI SI ALLENINO INSIEME.
AL CONTRARIO LA DANZA, PER SUA INTRINSECA NATURA, RISANA LE CONTRADDIZIONI, OBBLIGA AD UN LAVORO DI CONCERTO PER UN UNICO SCOPO”.
Adam Benjamin

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Per la Stagione 2008-09 due nuove coreografie sono state commissionate a due famosi coreografi della scena contemporanea inglese. Hofesh Shechter, israeliano trapiantato a Londra la cui carriera come coreografo è iniziata solamente nel 2003 ma che ha già ricevuto riconoscimenti internazionali sia da parte di pubblico che critica. Nigel Charnock , membro fondatore del DV8 famoso per le sue travolgenti permormances dove la danza si mischia ad altri generi, discipline e ''media''.

WWW.CANDOCO.CO.UK


Da poco ho scoperto un'Associazione che opera in provincia di Reggio Emilia promuovendo Laboratori di Movimento Espressivo e Danza rivolti a persone diversamente abili. Si chiama ALTRARTE.

"L’Associazione di Promozione Sociale AltrArte nasce a Correggio nel 2007 ed apre i suoi laboratori permanenti di Danza, Teatro e Pittura Espressiva dedicati a bambini, ragazzi e adulti diversamente abili, allo scopo di offrir loro opportunità ludico-ricreative, volte a promuoverne autonomia, libera espressione, emancipazione e sviluppo delle capacità socio–comunicative. Destinatari delle nostre iniziative sono i nostri allievi, gli spettatori delle nostre performance e gli operatori del settore. Agli allievi offriamo l’opportunità di maturare una diversa percezione del sé, facendone emergere e valorizzandone le capacità artistiche. A chi assiste ai nostri eventi intendiamo dare spunti di riflessione e suggerire un pensiero altro rispetto al mondo della disabilità. Infine ci facciamo promotori di specifiche occasioni formative, come corsi e seminari di approfondimento, per operatori, volontari, studenti e genitori di ragazzi disabili".

"Laboratorio di Danza Creativa e Movimento Espressivo per bambini, ragazzi e adulti diversamente abili.
In questo spazio AltrArte realizza una attività specifica e strutturata di danza in cui gli allievi - suddivisi in gruppi omogenei e seguiti da Insegnanti di danza, educatori, danzatori professionisti e non - possono sperimentare da protagonisti l’esperienza della danza.
Il Laboratorio di Danza Creativa e Movimento Espressivo non è inteso come co-terapia ma come attività tesa a migliorare il benessere psico-fisico dei partecipanti attraverso un potenziamento delle possibilità espressive e attraverso lo sviluppo di un rapporto differente tra danzatori normodotati e disabili".

da
WWW.ALTRARTE.EU

 Per quello che ho potuto vedere gli spettacoli della Candoco Dance Company non sono performances che sottolineano le diversità, che mettono al centro il tema della compassione per i diversamente abili.
Non è terapia. Il centro è la danza e il danzare.
Una volta saliti sul palcoscenico i danzatori sono tutti allo stesso livello e a fatica si distinguono gli abili dai non abili. Ognuno di loro porta con se il suo corpo, la sua storia, le sue emozioni, tutto indirizzato verso lo scopo del componimento coreografico.
Nei nostri corpi, nelle nostre storie, nelle nostre emozioni noi tutti siamo differenti gli uni dagli altri, e tutti portiamo con noi i nostri handicap (spesso facendo di tutto per nasconderli). Penso che la differenza in questi “diversi” danzatori sta nel fatto che i loro handicap sono solamente più netti, meglio riconoscibili perché arrivati in superficie.
In fondo non trovo una grossa diversità rispetto alle altre compagnie di danza. Certo è che con la Condaco si respira un’altra sensibilità, più attenta.

 

arton177

 

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