“Lunedi 27 dicembre e' iniziata una grande avventura di Simone Moro, scalare la vetta del Gasherbrum II (8036 m) per la prima volta nella stagione invernale, insieme a due grandi compagni di spedizione Denis Urubko e Cory Richards''

 

Riportiamo le note delle ultime ore di questo viaggio dove si parla di un incontro speciale... con un spirito libero di questi luoghi''

 

SIMONE MORO

Ho iniziato da piccolo a frequentare e conoscere la montagna. Dapprima camminando per sentieri con la famiglia durante le vacanze estive, poi su vie ferrate con mio padre  e dall’età di 13 anni ho iniziato le prime vere scalate sulla falesie vicino a Bergamo, la mia città. Nel 1985 ho partecipato alla prima gara d’arrampicata  a Bardonecchia e per i successivi 5 anni ho fatto gare a tutti i livelli (nazionale ed internazionale) di arrampicata sportiva. Nel 1988 sono anche entrato a far parte della nazionale italiana di arrampicata e del 1992 al 1996 ne sono stato l’allenatore.

Dal 1992 ad oggi ho fatto già più di 40 spedizioni alpinistiche di cui 10 invernali, in quasi tutti i continenti. Alcune di queste avventure sono state premiate in Italia, Russia ed America. Per 10 volte sono salito su una cima principale o secondaria di 8000 metri anche se il mio alpinismo  non è focalizzato solo su quelle quote o sulla collezione dei 14 ottomila. Non a caso  lungo il mio  percorso verticale  recente e passato ci sono anche tante vette di 7000 e 6000 metri nonchè salite tecniche su ghiaccio, misto, roccia. Mi piace insomma vivere l'alpinismo nel modo più ampio e variegato possibile.

 

 

Fermati dal freddo, ma pronti per il G II

 

simone-moro. Siamo rientrati a Skardu dopo il periodo di acclimatamento sul Khosar Gang.
Quelli trascorsi sono stati giorni importanti che ci hanno permesso di iniziare una notevole fase di acclimatamento che completeremo comunque sul Gasherbrum II, che è il nostro vero obiettivo.

In questa foto potete vedere il campo I del Khosar Gang.
Le condizioni meteo sono state buone a eccezione del giorno in cui abbiamo tentato la vetta, durante il quale il freddo a -15° abbinato a un forte vento e a leggero nevischio hanno reso quella salita particolarmente complicata e la percezione della bassa temperatura ancor più intensa..
Giunti infatti a circa 200 metri di dislivello dalla cima, Cory accusava freddo inte
nso e scarsa sensibilità ai piedi e alle mani e per evitare qualsiasi rischio di grave congelamento ho deciso che saremmo rientrati tutti assieme a Campo 1 e poi direttamente al campo base. La fotografia qui accanto è quella del momento in cui abbiamo preso la decisione di rinunciare alla vetta e quello ripreso sono io.

Le notti passate in quota sono comunque servite e con il passare dei giorni divenivano sempre più normali e riposanti, sintomo dell’adattamento in corso. 

Il Khosar Gang è una montagna la cui base è situata a poco più di 2000 metri e la cima intorno ai 6000/6100. Dunque oltre 4000 metri di dislivello che abbiamo compiuto più volte, considerando le ripetute salite a campo 1 e poi il tentativo alla vetta.
Oggi prepareremo le ultime cose prima del volo che il 10 gennaio (meteo permettendo) ci porterà al campo base del Gsimone-moro. asherbrum II.
Purtroppo un problema non indifferente sta occupando la mia mente.
Il modem satellitare che dovrebbe permetterci l’invio di immagini, video e altri files dal campo base, non funziona….!!
Nonostante avessi fatto positivamente tutti i test a casa e simulato invio di dati e scritti, qua invece non funziona. Un maledetto “code20” e la scritta “disconnected” mi stanno facendo mangiare il fegato e temere il peggio… Ossia l’impossibilità di contatti con invio dati e dunque relegando il tutto ai semplici collegamenti telefonici (il telefono satellitare funziona sempre per fortuna…).
simone-moro. Spero di riuscire comunque a darvi notizie presto.

Per ora accontentatevi di questo scritto e qualche foto, come quella di noi tre in tenda, a esempio…
Ah, io sono al centro mentre a sinistra c'è Cory Richards e a destra Denis Urubko.

Ciao

 

Simone

 


 

Sulle tracce del leopardo delle nevi

 

piedeneve. Durante l’acclimatamento sul Khosar Gang abbiamo visto più volte e ben nitide le impronte del leopardo delle nevi.
Sarebbe stato magnifico vederlo anche dal vivo ma questo è un privilegio che questo animale concede rarissimamente.
Vive in tutta la zona himalaiana e misura oltre un metro di lunghezza, mentre è alto più di mezzo metro.
Un bel gattone, come si capisce dalla fotografia dell’impronta paragonata a un mio piede…

Simone

 

Tratto da La Gazzetta dello Sport