Ultimamente numerose persone ci chiedono consigli su cosa fare per l’influenza suina. Prima di dare qualsiasi consiglio, che rappresenterà comunque una mia opinione personale, vorrei farvi avere qualche informazione in più sulla “pandemia” in atto perché alla fine ognuno deve decidere per se stesso cosa fare e solo chi ha le informazioni necessarie è in grado di prendere la decisione migliore.

 

influenza-suina. Tanto si è detto e scritto sull’influenza suina in questi mesi e qualcuno è addirittura arrivato a ipotizzare vaccinazioni obbligatorie di massa e chiusura di scuole per fermare la “pandemia”. Se intendiamo pandemia come una malattia che colpisce tutti i paesi del mondo il termine è appropriato, ma se prendiamo in considerazione il numero di casi mi sembra un po’ presto per parlare di pandemia perché qualsiasi influenza stagionale colpisce un numero di persone decine di volte più alto.

 

Influenza atipica o integrativa?Quella suina è un’influenza atipica in tutti i sensi. Prima di tutto il nuovo virus H1N1 deriva da un incrocio di virus influenzali di polli, maiali e umani. Mentre virus di questo tipo in passato sono stati osservati solo sporadicamente nei maiali, questo è la prima volta che un tale virus si diffonde da persona a persona. Normalmente quando un virus fa il salto da una specie all’altra ha bisogno di mesi e anni di adattamento prima che possa veramente diffondersi su larga scala. Questo invece l’ha fatto subito. Queste e altre circostanze fanno pensare che il virus sia stato creato in laboratorio. A sostenerlo niente di meno che il famoso virologo australiano Adrian Gibbs, uno dei padri del Tamiflu.

 

Normalmente i virus influenzali si diffondono nella stagione fredda mentre l’influenza suina si è diffusa in 2-3 mesi in tutti i paesi del mondo, indipendentemente dalla stagione e dalla temperatura.

 

Le persone anziane sono il gruppo più esposto alle influenze stagionali, invece il H1N1 colpisce prevalentemente adolescenti e causa il maggior numero di complicazioni in persone da 12-22 anni. Perciò si potrebbe considerare la influenza suina anche integrativa: il suo target sono le persone che sono meno a rischio per l’influenza stagionale e perciò quelli che normalmente non si vaccinano.

 

La gravità

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità dice che l’influenza suina nella gran maggioranza dei casi è caratterizzata da un andamento dei sintomi mite e da una ripresa, anche senza uso di medicinali, nel giro di una settimana a partire dai primi sintomi.

 

Complicazioni e decessi si sono manifestati più raramente che nell’influenza stagionale e riguardano principalmente l’apparato respiratorio.

 

Sono a rischio di complicazioni le persone che soffrono di asma e altri problemi respiratori, oltre a chi ha problemi di cuore o è fortemente obeso.

 

Diagnosi

 

L’influenza suina all’inizio non si distingue facilmente da una normale influenza, però quando poi viene colpito principalmente l’apparato respiratorio è probabile che si tratti di influenza suina. Solo un test di laboratorio però può dare la conferma.

 

Prevenzione

 

Gli attuali numeri di casi non sembrano avvalorare l’ipotesi di un’influenza facilmente trasmessa, se non negli adolescenti. Ma con il passare del tempo il virus potrebbe mutare oppure più avanti incrociarsi con quello dell’influenza stagionale e così diventare più virulento oppure di più facile trasmissione anche a gruppi che oggi sono meno a rischio.

 

La prevenzione è altamente consigliata a tutte le persone che soffrono di asma o altri problemi respiratori, perché sono più a rischio di complicazioni. Visto che ad oggi è praticamente impossibile fare delle previsioni sullo sviluppo della influenza suina, consiglierei comunque a tutti di rinforzare il sistema immunitario con metodi naturali.

 

Vaccinazione

 

La medicina ufficiale propone come prevenzione la vaccinazione. Attualmente non è ancora disponibile un vaccino per l’influenza suina e quello per l’influenza stagionale non funziona per la suina. Ma hanno assicurato che già da settembre sarà disponibile, grazie a una nuova tecnica di preparazione di vaccini.

 

Dovete sapere che il metodo tradizionale di produrre vaccini tramite colture su uova richiede da 6 a 8 mesi. Così ogni anno a gennaio o febbraio si riuniscono i massimi esperti mondiale per il “VirusLotto”: ognuno scommette su uno dei tanti virus influenzali come protagonista per l’inverno prossimo, poi scelgono i 3-4 più quotati e con questi preparano il vaccino per la prossima stagione. Essere protetti o meno dalla vaccinazione influenzale dipende dalla fortuna degli esperti di aver scelto il virus giusto.

 

Invece la multinazionale Baxter ha sviluppato un metodo meno costoso e più veloce per produrre vaccini, i cosiddetti vaccini cellulari. Si chiamano così perché invece dell’uovo si usano cellule renali di scimmie per produrre un vaccino. La nuova tecnica permette di sostituire nel giro di poco tempo il virus con cui è stato fatto il vaccino con un altro virus. Con questa tecnica la Baxter l’anno scorso ha prodotto il vaccino Clevapan con il virus dell’aviaria.

 

In tempi record hanno fatto la sperimentazione su 561 volontari adulti (per quanto può valere una sperimentazione su persone pagate per questo) e ottenuta all’inizio dell’anno sia in Europa che negli Stati Uniti l’approvazione per l’immissione in commercio, praticamente in barba alle norme di autorizzazione per i medicinali, con la clausola “solo in caso di pandemia” e con l’obbligo per la Baxter di raccogliere in seguito alla vaccinazione di massa “informazioni sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino pandemico” (dalla relazione dell’Agenzia Europea dei Medicinali).

 

Siccome l’aviaria, poveretta, non è più riuscita a far paura a nessuno con i pochi casi che continuano a manifestarsi, a febbraio sono stati diffusi in tutto il mondo i virus vivi dell’aviaria da un laboratorio della Baxter in Austria (naturalmente per un errore umano). I furetti sui quali veniva sperimentato il vaccino infetto sono morti e così si è scoperto tutto e la tanta attesa pandemia non c’è stata. Però i buoni strateghi hanno sempre un piano B e il resto è ormai storia.

 

In ogni caso a settembre la Baxter sarà in grado di fornire il Clevapan con il virus della suina. Sarebbe un nuovo farmaco, ma con la pandemia alle porte non si può andare sul sottile e vedremo se sarà ammesso anche per bambini e adolescenti sui quali non è stato sperimentato.

 

Per chi vuol fare la cavia gratis un ultimo dato: con due iniezioni a distanza di 21 giorni si ottiene dopo 42 giorni dalla prima iniezione una adeguata risposta anticorporale in 70% dei vaccinati. Speriamo che il virus ci faccia il piacere di aspettare 42 giorni.

 

Il mio consiglio: evitarla.

 

Gemmoderivati

 

I gemmoderivati si prestano molto bene per rinforzare il sistema immunitario, in particolare Ribes nigrum, Rosa canina, Abies pectinata, Betulla verrucosa gemme e Fagus sylvatica insieme assicurano ottimi risultati in quasi tutte le persone. Non sono conosciuti ne effetti collaterali ne controindicazioni per l’assunzione di questi gemmoderivati e per la loro delicatezza d’azione possono essere assunti anche da bambini, donne incinte, lattanti e anziani.

 

Per chi soffre di problemi alle vie respiratorie consiglio di assumere anche i seguenti gemmoderivati che rinforzano le vie respiratorie: Populus nigra, Carpinus betulus, Alnus glutinosa, Castanea vesca e Corylus avellana.

 

Per chi soffre d’asma consiglio invece, oltre a rinforzare il sistema immunitario, il gemmoderivato Viburnum lantana.

 

L’assunzione preventiva dovrebbe iniziare già i primi di settembre, visto che il virus si diffonde anche a temperature alte, e durare 2-3 mesi. Può essere ripetuta a gennaio-febbraio o comunque in caso di bisogno.

 

Estratti idroalcolici

 

Normalmente consigliamo gli estratti idroalcolici come aiuto nella fase acuta del disturbo, però in questo caso può essere utile, in particolare in persone che hanno un sistema immunitario indebolito, assumere oltre ai gemmoderivati anche gli estratti idroalcolici di Echinacea, rosa canina e Olivello spinoso nel periodo in cui si è esposti al contatto con persone infette.

 

Alen ed Eveliza

 

Il superalimento Alen ricco di vitamine, minerali e amminoacidi rinforza notevolmente anche il sistema immunitario ed è particolarmente utile dove per un’alimentazione non ottimale o altri motivi ci può essere una carenza di queste sostanze vitali. Essendo un estratto enzimatico di alimenti come cereali, leguminose e alghe può essere assunto anche per periodi lunghi senza problemi. Il prodotto non è adatto ai celiaci. Lo stesso vale per Eveliza che è più concentrato.

 

Se dovesse capitare?

 

Se l’influenza suina mantiene l’attuale andamento mite una persona sana recupera in massimo una settimana senza assumere medicinali o rimedi e uno potrebbe anche decidere di farsi l’influenza in santa pace. Invece nelle persona a rischio di complicazioni (asma, problemi delle vie respiratorie, problemi cardiaci, forte obesità) è consigliabile di intervenire. Quale sono le possibilità?

 

Antivirali

 

Gli antivirali sono farmaci piuttosto recenti la cui efficacia è relativamente bassa. L’antivirale principale è il Tamiflu, ma la velocità con cui i virus sviluppano resistenza a questo farmaco ammette poca speranza in caso di pandemia. Già sono noti diversi casi di resistenza al virus della suina, perciò si rischia che non funzioni più se ci fosse veramente bisogno.

 

Gli effetti collaterali non sono trascurabili: Tamiflu in un bambino su due causa nausea e vomito, in uno su 10 disturbi neuropsichiatrici compreso delirio, autolesionismo, suicidio. La lista sarebbe molto più lunga, ma credo che basti … In misura ridotta vale anche per gli adulti.

 

Estratti idroalcolici

 

Gli estratti idroalcolici di alcune piante forniscono un buon aiuta all’organismo nel combattere il virus dell’influenza. In particolare sono Echinacea, Salice, Spirea, Propoli, Olivello spinoso, Elicriso, Centaurea e Verbena, Angelica. Se si aggiunge a questi anche l’olio essenziale di Timo in piccolissima dose l’efficacia è ancora più forte.

 

Controindicazioni sono un’allergia a uno degli ingredienti: sono note allergie alla Propoli, chi è allergico all’acido acetilsalicilico deve evitare anche il Salice e la Spirea.

 

Rimedi omeopatici

 

Anche i rimedi omeopatici possono aiutare l’organismo nella sua lotta ai virus. In particolare viene usato il rimedio Gelsemium 30 CH.

 

da Hubert Bosch di Remedia

 

Pin It

logo sito 21

 +39 339 7656286
Seguici su Facebook
Copyright © 2007- 2023 CamminaMente. Tutti i diritti riservati.   Privacy  | Credits     Ripubblicazione o distribuzione dei contenuti sono espressamente vietate senza permesso scritto.| c.f. 94132270367
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.