La favola del Topino e del Lemure

C'era una volta un topino che aveva un amico molto speciale: un lemure.

 

lemure-topino.

Il topino era molto affezionato al suo amico perchè, quando lasciò la sua terra natia, la Val Topina, durante le sue peregrinazioni e quando meno se lo aspettava incontrò un lemure in viaggio come lui alla scoperta di un mondo sconosciuto.

Il topino era un po' spaventato da tutti i pericoli che potevano nascondersi dietro ad ogni angolo, ma nonostante questo aveva comunque preso il coraggio a due mani e aveva deciso che il suo destino doveva essere lontano da ciò che aveva sempre conosciuto, il piccolo mondo della Valle.Lì in Valle si stava bene, tutti erano topini come lui, tutta la sua famiglia abitava lì da sempre, ma il topino sentiva di essere fatto per qualcosa di più e di diverso. Per questo un giorno salutò tutti i suoi cari e partì, un po' tremolante ma determinato a farcela, alla scoperta di tutte le meraviglie che il suo destino gli avrebbe riservato.

Durante il faticoso viaggio aveva subito molte delusioni, il mondo non era poi così bello come se lo immaginava e tutti quelli che aveva incontrato e ai quali si era affezionato, lo avevano prima o poi abbandonato o deluso. Il topino si sentiva stanco e iniziava a pensare che forse era meglio per lui tornare in Val Topina, al sicuro tra i suoi simili; avrebbe vissuto una vita forse un po' noiosa, ma certamente sarebbe stato circondato da persone che lo apprezzavano e lo amavano per quello che era.

 

Una notte vagabondava per la città da solo e sconsolato rimuginando su questi pensieri e improvvisamente, girando l'angolo, uno strano essere gli piombò addosso e lo travolse facendolo cadere a terra. Una volta riavutosi dallo spavento, il topino si rimise in piedi e, pulendosi i vestiti tutti imbrattati di fango, rivolse il suo sguardo più furioso a quell'incivile che lo aveva buttato a terra!

Il topino non aveva mai visto nulla del genere: era molto alto, piuttosto agitato, con gli occhi un po' fuori dalla testa e, soprattutto, non si era mai visto nessuno più spettinato di lui!! Se ne stava lì, in mezzo alla strada, con gli occhi stralunati e una gran sorriso stampato in faccia, come se per lui fosse naturale andarsene in giro a buttare per terra topini. Davanti al suo sorriso la rabbia del topino svanì, si avvicino a si presentò. Fu così che diventarono amici inseparabili, il topino spesso se ne andava in giro tenendosi stretto sulla spalla del lemure e tutte le persone che incontravano si giravano meravigliati ad osservare questa strana coppia.

La coppia davvero non poteva essere più bizzarra e, agli occhi di qualcuno, anche peggio assortita: quanto uno era piccolino, tanto l'altro lo compensava con la sua altezza, la paura di uno era superata dall'audacia dell'altro e l'esuberanza di una metà della coppia placata dalla tranquillità dell'altra metà. Non potevano essere più diversi, ma una cosa li accomunava e li rendeva speciali insieme: la voglia di crescere e di farlo con il sorriso sulla bocca. Insieme si facevano grandi risate e la sera, dopo lunghe giornate

Topoesploratore.

di cammino, si addormentavano sempre vicini, felici di essere insieme e di avere trovato l'uno per l'altro un tesoro così prezioso.

Venne Natale e il topino e il lemure decisero di farsi i regali, ora erano una famiglia e in famiglia ci si fanno i regali per dimostrarsi quanto bene ci si vuole.

Il topino sapeva che il sogno del lemure era di possedere una bellissima e caldissima sciarpa viola, da indossare durante i loro lunghi tragitti per proteggersi dal freddo.
Si mise subito alla ricerca della sciarpa perfetta, il suo amico meritava il meglio che il mercato potesse offrire e per questo si diresse verso il Paese delle sciarpe, lì sicuramente avrebbe trovato quanto cercava! Tutti in quel paese non facevano altro che fabbricare sciarpe, dalla mattina alla sera, di ogni tipo e colore, sicuramente avrebbe avuto solo l'imbarazzo della scelta! Partì dunque alla ricerca della sciarpa con in tasca tutti i suoi risparmi, era disposto a non badare a spese pur di far felice il suo amico. La ricerca però si rivelò molto più faticosa del previsto: nel Paese delle sciarpe il colore viola era scomparso! Il paese vicino, che fabbricava solo guanti, era da sempre invidioso del viola usato nel paese delle sciarpe e, nottetempo, decisero di rubarlo!
Gli abitanti del paese delle sciarpe erano disperati e anche il topino era angosciatissimo perchè il sogno del suo amico era proprio di possedere una sciarpa viola, di quel viola che il paese delle sciarpe aveva inventato!

Cercò di non perdersi d'animo e chiese a tutti gli abitanti del paese se per caso, in qualche cantina, non fosse rimasto anche solo una piccola sciarpina viola, ma nulla, il viola era proprio scomparso.

Affranto e sconsolato, dopo aver bussato a tutte le porte del paese, il topino si lasciò cadere sui gradini di una vecchia casa del paese, apparentemente disabitata, e iniziò a piangere e a disperarsi:
“Quanto sono sfortunato!!! Non riesco nemmeno a trovare una sciarpa per il mio amico!! Ora dovrò tornare a mani vuote e lui non vorrà più vedermi, tornerò ad essere solo e nessuno vorrà mai più diventare mio amico!!!!”

I suoi lamenti disperati attirarono l'attenzione della vecchina che abitava all'interno della casa, una strega che nessuno in paese voleva avere come vicina, perchè tutti dicevano che faceva il malocchio. In realtà la vecchina era una strega buona, ma il suo aspetto poco gradevole alimentava i pregiudizi della gente che, per questo, l'aveva allontanata e ora la vecchina viveva segregata in quella catapecchia con la sola compagnia delle sue piante magiche.
Il pianto del topino l'aveva toccata molto e decise che lo avrebbe aiutato, purtroppo però anche lei non possedeva più il colore viola e anche la sua magia non poteva aiutarla.
In casa conservava però vari pezzi di lana, che uniti insieme, potevano fare una sciarpa lunghissima e caldissima e propose al topino di provare a fare la sciarpa per il suo amico con questi pezzi. Lo invitò in casa e poco alla volta riuscì a calmarlo, gli offrì una tazza di una bevanda calda che lo fece sentire meglio

lemure-sciarpa.

e, dopo qualche insistenza da parte della vecchina, ancora con gli occhi pieni di lacrime e il nasino sgocciolante, il topino si convinse che forse poteva provare a fare quanto gli avevo chiesto la vecchina.

Il topino non aveva mai fatto nulla del genere, non si era mai cimentato nella realizzazione di una sciarpa, ma a poco a poco, si accorse che le sue mani lavoravano da sole, come se fossero le mani di qualcun altro.
“Hai fatto una magia alle mie mani?” chiese il topino alla strega
“Non sono io che ho fatto una magia alle tue mani, ma l'amore che provi per il tuo amico. Realizzerai la sciarpa più bella del mondo, il tuo amore per lui ti farà fare il regalo migliore che lui abbia mai avuto”

La sciarpa diventò bellissima, lunga, calda, morbida, perfetta per il collo del lemure, il topino la incartò, mise un fiocco enorme e fiero della sua opera, dopo avere ringraziato la vecchina e averle promesso che sarebbe tornato insieme al lemure per passare insieme il Natale, se ne tornò fiero e pieno di amore dal suo amico.

Mentre ritornava al villaggio dove aveva lasciato il lemure ripensò alla sua avventura e capì che non c’è soldo che possa comprare l’amore, la vicinanza, l’amicizia e nessuno nobile di cuore come il suo amico lemure penserebbe mai di abbandonare un vero amico solo perché non è riuscito a trovare un regalo costoso.
La sua sciarpa dai mille colori, fatta con pezzi di scarto e da mani inesperte, ma fatta pensando all’amico, qtopino col berrettouella sciarpa sarebbe stata la migliore sciarpa del mondo.
Quando arrivò dal lemure non stava più nella pelle, corse subito a raccontargli della sua avventura e volle che il lemure aprisse subito il regalo, perché nel frattempo si era fatta la vigilia di Natale. Il lemure rimase sbalordito dal suo regalo, ma ancora più sbalordito fu il topino quando vide cosa gli aveva donato il lemure: un berretto di lana fatto con gli stessi pezzi che lui aveva usato per fare la sciarpa!! Quella era lana magica, anche il lemure aveva incontrato la vecchina; la strega aveva regalato anche al lemure la sua ospitalità e il suo conforto e anche il lemure aveva fatto il berretto per il topino con le sue mani.

Orgogliosi dei loro regali si incamminarono verso la casa della strega per ringraziarla e passare con lei un Natale meraviglioso, il migliore che potessero sperare di passare: erano insieme, avevano trovato un'altra amica ed avevano i loro bellissimi regali a tenerli caldi e uniti.

 

Aba Bulgarelli

Natale 2011