Il piu' bello dei mari

 

bellodeimari.

Conosco un "ragazzo" -  chissà perchè quando si parla di coetanei son tutti ragazzi? -  dicevo.............

che frequentava -  e penso frequenti ancora - il mercato alla Pomposa - una delle zone più belle di Modena
che negli ultimi anni il Comune cerca di rivalutare -  un mercatino del biologico.


Si fermava spesso solamente a prendere verdura e qualche volta del formaggio di capra.
Nell'ultimo anno invece sostava anche a far due chiacchiere con un collega di mercato, Giorgio del Grifo, di un’azienda biologica di allevamento suinicolo, in quanto un anno si eran trovati di fronte l’uno all’altro con i propri banchetti a Guastalla, ad una grossa Fiera.
Così, fiera dopo fiera, era nata un'amicizia.
‘’E’ bello - mi diceva - trovarsi a far due chiacchiere il sabato mattina con gente che vende merci da loro prodotte,
ti descrivono anche il sudore e il cuore quando ne parlano.....’’

Da un pò di tempo il ragazzo notava che, al posto di quello alto col maglione rosso, a vendere il pane c'era una ragazza.
Rimase colpito dalla sua energia: aveva come un' aura dorata che si muoveva con lei e, come re Mida, quando passava accanto alle persone anch'esse si doravano.
‘’Chissà quanta gente ne vuole della sua energia!’’  pensava..... e notava anche come questo Folletto, il sabato mattina, si presentasse alle 10!! Un orario decisamente inconsueto per chi fa mercato!  Una volta, all'acquisto di una mezza pagnotta, glielo rinfacciò con un mezzo sorriso:  ‘’Ma come si fa a venire alle 10 per vendere il pane?!’’
Il Folletto diede una spiegazione logica per questo.
Così il primo approccio al mio amico sembrò  un fallimento.

paneMauro.


Veramente per lui era un periodo di  molta sofferenza; aveva lasciato una ragazza alla quale voleva un gran bene
per motivi di crescita e quasi di incompatibilità su certe cose che un giorno volle spiegarmi bene.
Ci sono persone che stanno bene da sole, da sole trovano un loro equilibrio e una loro dimensione,  si trovano come su di una barca e navigano tranquilli nel fiume, nel lago o nel mare……
Però appena sale un passeggero, invitato s'intende, hanno una paura fottuta di perdere l'equilibrio, anzi ne hanno il terrore, ma così tanto che la barca si scaravolta da sola senza neanche troppi sforzi....
Il mio amico aveva trovato un suo equilibrio, gli piaceva anche star da solo la sera a leggere e a cazzeggiare col telecomando, però sapeva che la sua barca era a due posti ed era fatta per viaggiare in due,  per condividere emozioni.
Lui questa cosa la sentiva ed era un pò stanco di vedere il posto accanto al suo vuoto.....
Per questo era alla ricerca di un passeggero, un compagno di viaggio.
Di amicizie ne ha avute tante e ne ha tuttora. Di una si era illuso, tempo fa dovevano anche andare a coabitare, era una personcina veramente carina, dal modo di fare carino, dalla parlata carina e dalla gran bella presenza, ma per una ragione o per l'altra non era mai salita sulla barca se non per brevi tratti.....

Circa un mese e mezzo fa, ci fu un approccio un pochino più interessante col Folletto.
Lei, per un caso fortuito, era vicino al Giorgio col suo banco.  Non la conosceva affatto ma decise, anziché  un fiore, di offrirle un muffin alle castagne e gocce di cioccolata all'interno.
Il Folletto rimase così sorpreso da questo innocente gesto che il suo viso divenne quasi un punto interrogativo.... ma, forse, fu anche sorpreso dall'interessamento di lui nel cercare una persona d’aiuto per il suo lavoro.
Il ragazzo  invece fu sorpreso perchè lei era un'amante della poesia e fu immensamente felice di mandarle con una e-mail la poesia di Nazim Hikmet  "Il più bello dei mari".
Dopo questa, seguirono altre poesie scritte da entrambi.  Era proprio un bello scambio!
Un giorno il Folletto s'informò in modo "sottile" se lui fosse ‘’impegnato’’ oppure no e, la settimana successiva, fu lei ad offrirgli un dolcetto.

muffinscioccopeperosa.


Così fra dolcetti e poesie le due anime si sono incontrate…………......

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
Nazim Hikmet
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