Ettore.

Zagor mi ha insegnato che i miracoli succedono. E non è necessario essere Gesù o Buddha. Basta seguire il “cuore”.

Non smetterò mai di avere un senso di gratitudine nei confronti dell’universo per ciò che mi ha concesso, per avere allungato la data di scadenza del mio amato, per questa esperienza eccezionale.

E’ stato un regalo tanto prezioso quanto mi fa sentire molto speciale, quasi unica.
Secondo la diagnostica medica attuale, Zagor non aveva più un domani, il max concesso era un range dai 3 ai 7 mesi, a seconda della fortuna.
Ad oggi, sono passati due anni da quella fatidica diagnosi, ed è ancora qui.
Ritengo che omeopatia con il rimedio giusto unita ad un legame d’amore speciale siano un potentissimo connubio e realizzino miracoli di vita.

La storia di Zagor ha fatto il giro ed ha colpito molto, ma io soprattutto contavo che potesse insegnare una strada nuova e dare speranza.
Speranza di vita, e di altri miracoli.

Così è capitato di nuovo.

Francesca una mia cara amica ha due cani e due gatti, ma il suo vecchio Ettore è “il cane” del suo cuore.
Ettore non è nato e vissuto sempre con lei.
Ettore semplicemente era un anziano cane ospite in un canile: nato presumibilmente nel 2000 era facilmente destinato a finire i suoi giorni in una gabbia, come tanti.

 

Ettore.

Correva l’anno 2008 e Francesca decideva di regalare una vita ad un cane del canile.
Francesca aveva già scelto un altro cane, ma ancora oggi non è in grado di spiegare razionalmente perché poi abbia adottato Ettore. Sotto spinta di una volontaria, aveva accettato di portare  a spasso al guinzaglio il buon Moncrì, (questo era il suo nome di riconoscimento in canile) anche se non le interessava e mentre passeggiavano assieme, lei e il suo compagno cominciavano a pensare quale nome dare al cane che avrebbero adottato. Ad alta voce sparavano nomi, finché arrivati ad Ettore, il buon Moncrì si è fermato e si è girato a guardarli. Questo semplice atto,  tanto ha colpito gli umani, che gli ha cambiato il destino. 

Ettore.

Da subito Ettore dimostra una enorme dolcezza e bontà ma soprattutto una dedizione straordinaria e quasi una venerazione che lo lega indissolubilmente a Francesca. E come se da sempre fossero stati assieme, e dai loro sguardi si parlano e trasmettono tutto il loro amore.
Ma Ettore è un cane di taglia medio grande e tredici anni iniziano a pesare sulla salute.
Così ad agosto gli viene diagnosticato un adenocarcinoma del sacco anale, molto esteso e molto aggressivo, che viene rimosso chirurgicamente. Nonostante l’intervento, ad Ettore viene data una speranza di vita di 2/3 mesi, non oltre e in più si trova a lottare con nuovi imprevisti.
Ma Francesca non vuole arrendersi. Francesca ricorda Zagor.
Così prova anche lei con l’omeopatia. Mi chiede di farle conoscere Ginevra.

E inizia una nuova avventura.

La sua terapia di base è Phosphorus flavus e Ribes nigrum.
Lui risponde positivamente  e al momento è sereno, tranquillo e rinvigorito.
Intanto anche la soglia dei tre mesi è già stata superata. Ettore ha già superato i propri limiti.
Ne ero certa che quel rapporto speciale tra loro e l’omeopatia avrebbero funzionato.

Ero certa che anche Ettore, come Zagor, avrebbe usato tutta l’energia che ha per restare, perché ha la più importante ragione di vita che può avere un essere vivente: un amore speciale un legame potente ed enorme per la sua compagna di vita.

A me e Francesca l’onore, la gioia e il privilegio di essere custodi di questi due anime speciali.

Francy Ettore.