Giacomino-piccolo.

Anche quest’anno è arrivata la primavera, con piogge, temperature più miti e primi fiori colorati. Le giornate si allungano,  tutto rinasce, la vita riprende a sbocciare

Ma per noi volontarie è l’inizio del periodo più drammatico e angoscioso: l’arrivo dei cuccioli. Sì perché i cuccioli sono bellissimi, portano gioia e allegria e ispirano tanta tenerezza. Almeno questo nell’immaginario.

La realtà invece è tragica.

All’alba del 2013, così come succedeva ai tempi delle nostre nonne e bis-nonne,  per i piccoli di gatto esiste ancora  il controllo demografico con il  metodo “soppressione manuale” Questo perché molte persone, ritengono sia giusto lasciare fare secondo natura e non sterilizzano i gatti.

E questi, secondo natura, si riprodurranno.

E sempre secondo natura, nasceranno dei cuccioli indesiderati.

A questo punto però termina “il secondo natura” e interviene l’uomo.

E interviene con la mattanza.

 

La mattanza è un metodo molto economico, non richiede investimenti, solo chiudere gli occhi e il cuore.
Quelle stesse persone che accudiscono, e nutrono il proprio animale, preleveranno a tradimento i piccoli per sopprimerli con gli stessi metodi barbari,dei nostri avi.
Ancora oggi vengono messi in sacchetti o scatole e buttati nel bidone dell’immondizia, in campagna , in posti isolati, per strada oppure affogati nelle rogge, e con un po’ di fantasia ci si può inventare ogni sorta di metodo. E’ una morte lenta, triste e ingiusta.

I più “fortunati” verranno svezzati e poi abbandonati. Magari in qualche colonia, tanto la gente pensa dove ci sono 10 gatti ne possono stare 12,13 etc.

Peccato che il cucciolo introdotto non verrà accettato ma scacciato e superato questo scoglio dovrà comunque affrontare fame e malattie: nella comunità vige la legge del più forte. A questo punto affamato sarà più debole e  privo di cure avrà  poche speranze di un futuro. Spesso una banale congiuntivite trascurata causa la perdita della vista.

Ogni anno centinaia e centinaia di gatti affrontano questa tragica realtà.
Per i pochi che verranno salvati ce ne saranno 100 volte tanti, sepolti vivi da qualche parte, che nessuno troverà.
Ogni anno combattiamo contro la morte, divulgando l’importanza della sterilizzazione, come operazione preventiva, e per salvare chi invece ormai è stato portato alla luce, rispettiamo la vita e non sopportiamo il dolore e la sofferenza.
Prissy e Giacomino sono stati trovati in un cartone vicino ad un bidone. Avevano solo 3 giorni, e ancora il cordone ombelicale attaccato al pancino.
Ida invece aveva poco più di due settimane, una deformazione alle zampe che le impediva di camminare quando è stata lasciata in una cascina disabitata con in dotazione un piatto di crocchette!! Peccato che non fosse ancora in grado di mangiare da sola ma doveva essere imboccata e che da lì non avrebbe mai potuto muoversi con le sue zampette.
Per loro il biberon, le notte insonni, le cure, e l’amore di una  balia umana sono stati miracolosi: Ida ha persino superato i propri limiti fisici. Oggi vivono felici in una famiglia ma per Pulce, Vichy e altri non è stato così.
L’ultima incognita di questi salvataggi è trovare loro una buona famiglia, perché non potranno restare tutti con noi.
Internet è pieno di annunci di adozioni, il mondo è pieno di animali abbandonati. E questa è l’ennesima nostra sfida.
E oggi alle porte di questa nuova avventura, ci chiediamo ancora una volta “ Ce la faremo?” e “Chissà perché costa ancora molta fatica investire in una sterilizzazione, in un gesto d’amore  nei confronti del proprio animale e invece si preferisce uccidere piuttosto che prevenire?”

Sabrina Baraldi

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